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Il tumore del collo dell’utero

Sebbene in netta diminuzione nei paesi occidentali, a livello mondiale, il tumore del collo dell’utero rimane un problema importante per la salute delle donne, essendo globalmente la terza causa di patologia oncologica (e la seconda causa di morte nei paesi in via di sviluppo).

L'infezione persistente da virus del papilloma umano (HPV) è ritenuta il fattore più importante nello sviluppo del tumore, soprattutto nei paesi a più alta incidenza, per cui si confida che l’ immunizzazione attiva contro il virus HPV, mediante vaccinazione, essendo in grado di prevenire  l’infezione nei confronti della gran parte dei ceppi virali, possa agire in modo preventivo anche nei confronti del tumore ad esso correlato nelle donne vaccinate.

La fascia di età di maggior sviluppo del tumore del collo dell’utero è quella compresa tra i 30 e i 64 anni, è per questo motivo che i programmi di screening cervico-vaginale organizzati dalle Aziende sanitarie sono rivolti alle signore di questa età. 

Come si effettua lo screening? 

L’Asl 2 Savonese aderisce al programma regionale di screening per il tumore della cervice uterina con un progetto pilota innovativo che introduce come screening primario il Test-HPV, esame a sensibilità elevata che identifica la presenza di virus HPV ad alto rischio che, in caso di negatività, va ripetuto a distanza di 5 anni). Tutta la popolazione femminile assistita nel territorio dell’Asl, di età compresa tra i 30 ed i 64 anni, viene invitata ad eseguire il test con cadenza quinquennale. 

Perché lo screening con il test HPV?

Perché la ricerca scientifica ha dimostrato che il test HPV trova più lesioni di quelle che trova il Pap test. Tale efficacia è ampiamente dimostrata per le donne tra i 30 e i 64 anni di età. Sappiamo che l’infezione da HPV è molto elevata fino ai 25 anni di età per poi regredire spontaneamente nell’80% delle donne. Se persiste dopo i 30 anni è dimostrato che può provocare lesioni precancerose al collo dell’utero. Per questo motivo il Programma di Screening cervico/vaginale attivo presso l’Asl 2 savonese si rivolge a tutte le signore assistite nella provincia di età compresa tra i 30 e i 64 anni con una periodicità, in caso di esito negativo, di 5 anni. 

E le donne dai 25 ai 29 anni?

Le donne dai 25 ai 29 anni continueranno ad essere invitate ad eseguire il pap test. Il pap test rimane il test principale e più efficace per questa fascia di età proprio perché sappiamo che l’infezione da HPV è molto presente ma regredisce spontaneamente nell’80% delle donne. 

Che cosa è il test HPV?

È un esame simile al Pap test. Il prelievo è semplice, non doloroso e dura pochi minuti. Il materiale prelevato non è letto al microscopio, come nel Pap test, ma esaminato in laboratorio per la ricerca del papillomavirus umano (HPV). Questo tipo di prelievo permette sia l’individuazione del virus HPV che l’eventuale analisi delle cellule del collo dell’utero (Pap test) nel caso il test HPV sia positivo. 

Che cosa succede se il test HPV è negativo?

La donna riceverà a casa una lettera con la risposta e verrà invitata a ripetere il test a distanza di 5 anni. La ricerca scientifica ha dimostrato che questo intervallo è quello più efficace. La ripetizione del test HPV dopo un periodo di tempo inferiore ai 5 anni può comportare trattamenti inutili. 

Che cosa succede se il test HPV è positivo?

Se il test HPV risulterà positivo dallo stesso prelievo effettuato sarà possibile eseguire l’analisi delle cellule del collo dell’utero (Pap test).

Se il pap test sarà negativo, la donna verrà invitata a distanza di un anno a ripetere il test HPV. Sappiamo infatti che la maggior parte delle infezioni regredisce spontaneamente dopo 1-2 anni.

Se il pap test sarà positivo, mediante contatto telefonico la donna verrà invitata a sottoporsi ad un accertamento di II Livello (la colposcopia), che permetterà di esaminare il collo dell’utero. È un controllo simile alla visita ginecologica e non è doloroso.

Perché il pap test viene esaminato solo se il test HPV risulta positivo?

Perché il pap test diventa l’esame che permette di osservare se le cellule hanno subito alterazioni prodotte dal virus HPV. In questo modo si è in grado di decidere se è necessario fare subito una colposcopia o è preferibile un controllo dopo un anno con un nuovo test HPV. Si ribadisce infatti che la maggior parte delle infezioni regredisce spontaneamente dopo 1-2 anni. 

E se è necessario fare la colposcopia?

La colposcopia permette di esaminare il collo dell’utero: se risulterà normale non ci sarà bisogno di altri accertamenti. Se la colposcopia evidenzierà alterazioni, verrà adottato il protocollo di controllo più opportuno per la paziente. Si sottolinea l’importanza di rispettare la periodicità consigliata per i controlli. 

Il test HPV e il Pap test hanno dei limiti?

Il test HPV e il Pap test sono gli esami più efficaci per prevenire il tumore del collo dell’utero. Come tutti gli esami presentano però dei limiti e non possono individuare altre malattie ginecologiche. I medici di famiglia collaborano al programma di screening e potranno essere consultati per avere indicazioni sullo screening del tumore della cervice uterina.

Ultima modifica: 11 Aprile 2024