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Sport, inclusione e legami che vanno oltre la cura

Venerdì 23 maggio 2025 l’Unità Spinale dell’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure diretta dal dott. Antonino Massone festeggia 26 anni di attività con un evento sportivo simbolico e partecipato: un torneo di pallavolo in carrozzina che vedrà sfidarsi sei squadre miste, formate da pazienti ed ex-pazienti dell’unità, operatori sanitari, studenti di fisioterapia e persone con lesione midollare provenienti da altre realtà del territorio.
Una giornata pensata non solo per celebrare l’importante traguardo della struttura di Asl 2, ma anche per ribadire due messaggi centrali: l’importanza dell’attività fisica e sportiva nella vita della persona mielolesa e il valore della relazione continua tra operatori, pazienti e comunità esterna.

Sempre più evidenze indicano la necessità di una medicina proattiva.

Per le persone con lesione midollare, il movimento non è solo possibile: è necessario. Negli ultimi anni si è consolidata una visione della medicina sempre più orientata alla prevenzione, al mantenimento della salute e alla promozione dell’autonomia. Una medicina proattiva, capace di anticipare i problemi invece di limitarsi a curarli quando si manifestano. Questo approccio è particolarmente importante quando si parla di persone con lesione al midollo spinale. La ricerca e l’esperienza clinica dimostrano che mantenere una buona forma fisica non è solo utile, ma fondamentale per la qualità della vita, per almeno tre motivi principali: prevenzione delle complicanze secondarie, salute cardiovascolare e metabolica, benessere psicologico e identità.
In sintesi: per la persona mielolesa, l’attività fisica non è solo un’opzione, ma una parte integrante del percorso di salute. Lo sport, e in particolare uno sport di squadra come la pallavolo, rappresenta un potente motore di benessere fisico e psicosociale. Rende visibile la forza della persona oltre la lesione, e promuove una visione attiva e partecipata della riabilitazione. Il torneo sarà anche un momento di osmosi reale tra chi vive e lavora all’interno dell’Unità Spinale e chi porta avanti percorsi di vita attiva in altre realtà: un ponte tra mondi che si arricchiscono a vicenda, attraverso il movimento, il gioco e lo scambio di esperienze.
Investire in sport, educazione al movimento e programmi di allenamento adattato significa promuovere una vera medicina del futuro: attiva, partecipata e centrata sulla persona.
L’iniziativa è aperta a tutti, con il desiderio di avvicinare il pubblico alla cultura dell’inclusione e dello sport adattato, e di festeggiare 26 anni di impegno condiviso tra pazienti e professionisti.

Pubblicato: 21 Maggio 2025