Incontro di approfondimento al Seminario Vescovile di Savona
Venerdì 28 novembre, presso il Seminario Vescovile di Savona, si è tenuto un evento formativo regionale organizzato da Asl2 di approfondimento dedicato ai rischi connessi al consumo di latte non pastorizzato e dei prodotti da esso derivati. All’evento hanno partecipato specialisti di rilievo nazionale nel settore degli alimenti di origine animale e operatori del comparto lattiero-caseario del territorio, con l’obiettivo di favorire un confronto tecnico e operativo su un tema di rilevante interesse per la sanità pubblica.
L'iniziativa, dal titolo "STEC nel latte non pastorizzato e nei prodotti derivati: rischi e gestione alla luce delle nuove linee guida ministeriali", è stata organizzata dalla S.C. Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche di ASL2, con il patrocinio della Regione Liguria e la partecipazione del sindacato FVM - SIVeMP.
Nel corso del convegno, i relatori hanno approfondito gli aspetti sanitari e gestionali legati alla presenza di ceppi di Escherichia coli produttori di Shiga-tossina (STEC) nel latte crudo e nei prodotti derivati, illustrando le più recenti indicazioni ministeriali contenute nelle Linee guida per il controllo di STEC nel latte non pastorizzato e nei prodotti derivati. I professionisti presenti si sono messi a disposizione per rispondere ai quesiti dei tecnici e degli operatori del settore lattiero-caseario, con l’obiettivo di fornire strumenti utili alla prevenzione e alla mitigazione dei rischi.
Tra le principali complicanze correlate all’infezione da STEC si colloca la sindrome emolitico-uremica (SEU), una patologia acuta rara ma particolarmente grave. In Italia, nel periodo compreso tra il 1° luglio 2022 e il 30 giugno 2024, sono stati segnalati 73 casi di SEU, dei quali circa il 70% ha interessato pazienti in età pediatrica, al di sotto dei 15 anni.
Anche in ambito regionale si sono registrati eventi di particolare impatto: ad Arenzano, nel maggio 2024, un bambino di tre anni ha sviluppato una sindrome emolitico-uremica a seguito del consumo di un prodotto a base di latte crudo contaminato da Escherichia coli, con esito purtroppo fatale.
La sindrome emolitico-uremica rappresenta la più grave complicanza delle infezioni intestinali sostenute da ceppi STEC, capaci di produrre tossine altamente dannose. La trasmissione avviene prevalentemente per via alimentare, attraverso l’ingestione di cibi contaminati, tra cui il latte non pastorizzato e i prodotti da esso derivati. La SEU costituisce la causa più frequente di insufficienza renale acuta in età pediatrica, in particolare nei primi anni di vita; il decorso clinico può essere severo e, in alcuni casi, letale, con possibili manifestazioni neurologiche fino a convulsioni e stato di coma.
"Si tratta di una patologia particolarmente insidiosa, il cui controllo deve essere affrontato secondo un approccio "One Health", capace di integrare la tutela della salute umana, animale e degli ecosistemi", sottolinea il dott. Roberto Rebaudo, direttore della S.C. Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche di Asl2.
L’evento formativo si pone pertanto come un’importante occasione di confronto tra operatori del settore, liberi professionisti e autorità competenti del territorio ligure, finalizzata alla condivisione di esperienze, criticità applicative e buone pratiche nella gestione e nel corretto utilizzo del latte e dei prodotti ottenuti con tecniche che non prevedono trattamenti termici, alla luce delle più recenti indicazioni ministeriali.
"La tutela della salute pubblica è strettamente connessa alle attività di prevenzione primaria, ambito nel quale operano quotidianamente con elevata competenza e professionalità gli operatori del Dipartimento di Prevenzione della nostra Azienda. Si tratta di un lavoro capillare e continuo sul territorio della Asl, finalizzato a prevenire rischi sanitari e a garantire elevati standard di sicurezza per l’intera cittadinanza. - sottolinea il Direttore Sanitario di Asl2 dott.ssa Bruna Rebagliati - All’interno dei molteplici servizi che compongono il Dipartimento, la Struttura di Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche rappresenta probabilmente una delle realtà meno conosciute dal pubblico. L’attività puntuale e costante svolta dagli specialisti di questo settore emerge purtroppo in occasione di interventi particolarmente rilevanti o di azioni di controllo e sequestro che, per loro natura, ricevono maggiore attenzione mediatica. Tale rappresentazione risulta tuttavia parziale. È infatti fondamentale riconoscere e valorizzare il lavoro quotidiano, costante e spesso silenzioso che viene da loro svolto sul territorio. Un’attività che non si limita ai controlli ispettivi, ma che si caratterizza in modo significativo anche per l’impegno nella formazione, nel supporto tecnico e nel confronto continuo con gli operatori del settore zootecnico e delle produzioni alimentari. Questo approccio collaborativo contribuisce in maniera sostanziale a garantire la correttezza e la sicurezza dell’intera filiera alimentare, con l’obiettivo ultimo di tutelare la salute dei consumatori e la qualità dei prodotti destinati al mercato."
